lunedì 15 ottobre 2012

Bambiniveri e Angioletti del Tempo


Buon lunedì a tutti.
Il cielo è così plumbeo da farci pensare che gli Angioletti del Tempo, quelli che se ne stanno pancia all’aria, nudi sulle nuvole a decidere su pioggia e sole, oggi abbiano finito i colori ed urtandosi rumorosamente tra risate e scherzi, abbiano trovato soltanto un grigio pennarello slavato e consunto, quasi finito, col quale, come fanno i bambini, si ostinano a strisciare il foglio/cielo, malandato e in lacrime. Ed infatti Piove.
Volevo iniziare questa giornata con una storia. E forse questa di come oggi ha fatto la pioggia a piovere, già lo è…
Ma ne voglio raccontare un’altra, più allegra spero:

C’era una volta una casa,

nella casa vivevano un papà ed una mamma, lui aveva i baffi, lei un vestito azzurro a pois bianchi.
Insieme a loro cerano due bambini. Due bambini e un cane. Due bambini piccoli e un cane grande. Il cane era bianco mentre i bambini erano rosa coi capelli luno gialli e laltra castani.
Sì perché in realtà i due bambini erano un bambino e una bambina. Buoni, gentili, generosi, giocosi e silenziosi. Poi erano anche litigiosi, rumorosi, stanchi e capricciosi. Insomma, erano proprio due bambiniveri e come tali rispettavano le quattro regole del bambinovero:
 
1°:  il   bambinovero vuole essere grande, crescere è una cosa che gli interessa, anche se a volte dice che è piccolo. Per questo gioca imitando i grandi e litiga col fratello maggiore per accaparrarsi un posto al suo livello.
 
il bambinovero parla con le parole e con tutto il suo corpo, comprese le lacrime: quindi se una sua manifestazione di gioia rumorosa o di tristezza lacrimosa sembra eccessiva, occorre ricordarsi che ancor prima della parola, il corpo è la sua madre lingua, ci vorrà del tempo perché impari ad incanalare le sue emozioni attraverso i discorsi. Ma allo stesso tempo quanto parlano questi bambini
Al bambinovero piace lacqua, ma molto spesso non ama lavarsi; gli piace mangiare patatine fritte e pasta bianca, ma nasconde il viso tra le mani di fronte alla minestra; Il suo lavoro è il gioco e lo fa seriamente. Il bambinovero sembra non accettare di buon grado le regole, ma quando sente la loro fermezza ne è rassicurato, allora va a lavarsi, mangia due cucchiai di minestra, gioca fino allora stabilita e poi riordina.
 
4° Il bambinovero vive gioie e paure identiche a quelle dei grandiveri, anche se hanno un vestito diverso. Le paure dei bambini si chiamano BUIO, UOMO NERO, TEMPORALE, SOLITUDINE Le gioie sono: ANDARE DALLA NONNA, MANGIARE UN GELATO, GIOCARE COL PAPA, ANDARE NEL LETTONE ()
Quanto puntini di sospensione
Iniziamo da qui, dai puntini. Sostituiamoli con le gioie dei nostri bambini: quandè che il nostro bambino è la felice?
 
Scrivetelo nei commenti a questo post.

Scriviamo insieme questa storia di mamme, di papà e di bambini.

Cri la Tata


 


 
 

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