Buon lunedì a
tutti.
Il cielo è così plumbeo da farci pensare che gli Angioletti del Tempo, quelli che se ne
stanno pancia all’aria, nudi sulle nuvole a decidere su pioggia e sole, oggi
abbiano finito i colori ed urtandosi rumorosamente tra risate e scherzi,
abbiano trovato soltanto un grigio pennarello slavato e consunto, quasi finito,
col quale, come fanno i bambini, si ostinano a strisciare il foglio/cielo,
malandato e in lacrime. Ed infatti Piove.
Volevo iniziare questa giornata con una storia. E forse questa di
come oggi ha fatto la pioggia a piovere, già lo è…
Ma ne voglio raccontare un’altra, più allegra spero:
C’era una volta una casa,
nella casa vivevano un papà ed una mamma, lui aveva i
baffi, lei un vestito azzurro a pois bianchi.
Insieme a loro c’erano due bambini. Due bambini e un cane. Due bambini piccoli e un cane
grande. Il cane era bianco mentre i bambini erano rosa coi capelli l’uno gialli e l’altra castani.
Sì perché in realtà i due bambini erano un bambino e una bambina. Buoni, gentili, generosi, giocosi e silenziosi. Poi erano anche litigiosi, rumorosi, stanchi e capricciosi. Insomma, erano proprio due bambiniveri e come tali rispettavano le quattro regole del bambinovero:
Sì perché in realtà i due bambini erano un bambino e una bambina. Buoni, gentili, generosi, giocosi e silenziosi. Poi erano anche litigiosi, rumorosi, stanchi e capricciosi. Insomma, erano proprio due bambiniveri e come tali rispettavano le quattro regole del bambinovero:
1°: il bambinovero vuole essere grande, crescere è
una cosa che gli interessa, anche se a volte dice che è piccolo. Per questo
gioca imitando i grandi e litiga col fratello maggiore per accaparrarsi un
posto al suo livello.
2° il bambinovero parla con le parole e con tutto il suo
corpo, comprese le lacrime: quindi se una sua manifestazione di gioia rumorosa
o di tristezza lacrimosa sembra eccessiva, occorre ricordarsi che ancor prima
della parola, il corpo è la sua madre lingua, ci vorrà del tempo perché impari
ad incanalare le sue emozioni attraverso i discorsi. Ma allo stesso tempo quanto
parlano questi bambini…
3°Al bambinovero piace l’acqua, ma molto spesso non ama
lavarsi; gli piace mangiare patatine fritte e pasta bianca, ma nasconde il viso
tra le mani di fronte alla minestra; Il suo lavoro è il gioco e lo fa
seriamente. Il bambinovero sembra non accettare di buon grado le regole, ma
quando sente la loro fermezza ne è rassicurato, allora va a lavarsi, mangia due
cucchiai di minestra, gioca fino all’ora stabilita e poi… riordina.
4° Il bambinovero vive gioie e paure identiche a quelle
dei grandiveri, anche se hanno un vestito diverso. Le paure dei bambini si
chiamano BUIO, UOMO NERO, TEMPORALE, SOLITUDINE… Le gioie sono: ANDARE DALLA
NONNA, MANGIARE UN GELATO, GIOCARE COL PAPA’, ANDARE NEL LETTONE (…)
Quanto puntini di sospensione…
Iniziamo da qui, dai puntini. Sostituiamoli con le gioie
dei nostri bambini: quand’è che il nostro bambino è la
felice?
Scrivetelo nei commenti a questo post.
Scriviamo insieme questa storia di mamme, di papà e di
bambini.
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