Come cambia la relazione genitori figli?
Vorrei soffermarmi oggi sulla figura del padre.
Negli ultimi decenni la figura opprimente del padre padrone è scomparsa, è un dato di fatto. Anche la figura tradizionale di uomo, di compagno di vita, sta mutando. I processi di cambiamento della società portano sempre più verso la presenza di uomini, compagni, mariti che partecipano ad esempio alla gestione della casa in modo collaborativo, ma non paritario. Ovvero, la donna, nonostante i mutamenti di ruolo che il femminismo degli anni '70 a oggi ha favorito, (entrata nel mondo del lavoro), detiene ancora il controllo e la responsabilità "delle cose di casa", l'uomo partecipa, in alcuni casi ha dei compiti decisi insieme alla donna, collabora appunto.
Anche la relazione tra padri e figli è completamente mutata da quella situazione di "padre padrone" e tuttavia, ciò che colpisce è che la fortunata scomparsa di questo ruolo abbia lasciato spazio non a una figura sostitutiva, bensì ad un vuoto, che è fisico ma soprattutto simbolico: “l’evaporazione del padre”.
Lacan* definisce l'evaporazione del padre come il venire meno della funzione educativa del genitore maschio e del suo ruolo di testimone. Il conflitto generazionale e l’emancipazione precoce dei figli rispetto ai genitori hanno subito una tale accelerazione negli ultimi decenni che ciò ha contribuito a mettere in crisi la figura paterna, col risultato che spesso i padri sono assenti, latitano o, peggio, si ritrovano ad essere più bambini dei propri figli.
Attenzione, non è colpa dei padri se la figura paterna è in crisi, ma è il periodo storico e sociale di cambiamento che i nostri compagni e noi donne stiamo ereditando, che ci trova a nostra volta orfani di quel modello autoritario di padre. In un certo senso lo abbiamo ucciso noi e la difficoltà ora è di sostituirlo degnamente con una figura nuova.
Su questo argomento si sono interrogati e continuano a interrogarsi sociologi, filosofi e psicanalisti, e fra questi anche Massimo Recalcati nel libro che sto leggendo e che oggi vi consiglio: Il Complesso di Telemaco.
Un testo scritto con un linguaggio comprensibile a tutti.
L'aspetto interessante di questa lettura è che Recalcati non si limita all'analisi dei segni dei tempi, ma individua e coglie negli ultimi anni “una inedita e pressante domanda di padre” che giunge direttamente dalle istituzioni e dal mondo civile. Il figlio degli anni Zero assomiglia a Telemaco, il figlio di Ulisse, che lo aspetta: "attende con ansia un padre glorioso che riprenda in mano le sorti del suo regno, eppure potrà riconoscerlo solo nelle spoglie di un migrante trasandato e malconcio. A causa della sua umanità e vulnerabilità Ulisse non potrà indicargli il senso ultimo della vita, tuttavia, grazie alla testimonianza della propria esperienza, sarà comunque in grado di mostrare a suo figlio che la vita può avere un senso."
Ciò che accade all’erede di Itaca accade in parte anche a noi. “Siamo stati tutti Telemaco”, scrive Recalcati, solo che i giovani-Telemaco di oggi sono diversi dal rampollo omerico: non sono figli di Ulisse, non si aspettano in eredità un regno, al contrario, sono figli della crisi, della disoccupazione e dell’individualismo, ma proprio per questo la loro richiesta di senso è altrettanto forte e autentica, il momento storico presente rende il loro bisogno di ereditare e di acquisire la testimonianza del padre ancora più urgente e necessaria. Telemaco - ricorda l’autore - non è il nostro modello perché ci indica cosa ereditare, ma perché rappresenta il giusto modo di ereditare.
Se l’assenza è la struttura costituiva dell’essere padre, esiste tuttavia un modo di farsi presenza che rende possibile la filiazione, poiché ciò che rende davvero padre un genitore è la trasmissione della testimonianza che passa attraverso la parola e che, rielaborata retrospettivamente, ci rende ciò che siamo."**
Essere genitore è l'esempio quotidiano dello stare dentro le cose, a fianco dei figli, per poi fare un passo indietro, nel momento in cui spetta a loro stessi muovere liberamente il cammino verso l'età adulta.
Buona lettura e buon cammino.
* Jacques Lacan: Psichiatra francese del '900. La sua psicoanalisi si basa sull'assioma secondo il quale l'inconscio "è strutturato come un linguaggio";
** Riflessione tratta dalla recensione sul sito www.ibs.it del testo "il complesso di Telemaco" di Massimo Recalcati.
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